1970
Settembre
Roberto Fossi
Roberto Fossi inizia a lavorare giovanissimo, prima come tessitore e poi come commesso in un negozio di accessori tessili in Piazza Mercatale, nel quale trascorre circa vent’anni. Nel 1970, insieme ai due amici e soci Bruno Porciani e Giuliano Piani, fonda la Fossi Roberto & C., società che tratta direttamente la vendita di telai usati, logico sbocco delle sue precedenti esperienze lavorative.
1970
Giugno
Franco Cecconi
Franco Cecconi entra all’età di quindici anni nell’officina del padre ed inizia la sua carriera di montatore di telai che in quegli anni arrivavano in casse separate, completamente smontati e richiedevano settimane di lavoro assai qualificato per essere assemblati.
Forte di questa sua esperienza, dopo pochi anni entra come capo tessitura nel Lanificio Giovanni Menichetti e successivamente passa alla Tessitura Valdagna del Lanificio Bino Bini, fino ad approdare, in conseguenza della reputazione già acquisita, alla Roberto Fossi & C., dove viene dapprima assunto come responsabile tecnico per poi diventare socio.
Dopo alcuni anni, Cecconi, spinto dalla passione per la meccanica e la regolazione dei telai, convinse Fossi ad aprire una tessitura con gli innovativi telai Sulzer, visti per la prima volta all’ITMA di Milano del 1959.
1973
Giugno

Nasce la Tessitura Innocenti & Nesi
Nacque così la Tessitura Innocenti & Nesi che prese il nome dai cognomi delle mogli, un tributo alle compagne di vita che diventano anche socie dell’azienda.
I due associati furono tra i primi a Prato ad acquistare i telai a proiettile che in quel momento rappresentavano uno stupefacente passo avanti rispetto ai tradizionali telai a spola. La velocità, infatti, passava dalle 100-110 battute al minuto del telaio a spola alle 250 del telaio a proiettile. Inoltre, rispetto ai telai a nastro, tipologia già diffusa nel distretto, questi della Sulzer permettevano di ottenere la cosiddetta “cimosa rinfilata” necessaria per i tessuti sartoriali e in generale utile per la riduzione di filato e per le successive operazioni di finissaggio.
1973
Giugno
Lavorare con il nord italia
Essendo un’azienda terzista anche la scelta dei committenti si rivelò di importanza strategica. Inizialmente, l’attenzione si rivolse ai distretti del Nord Italia, con le loro storiche e solide aziende, frequentate dai soci nei precedenti anni passati ad acquistare e rivendere telai usati. Queste collaborazioni con importanti lanifici del Nord Italia, ancora operose a distanza di oltre mezzo secolo, nacquero – nonostante la distanza - proprio perché in quel momento nessuna tessitura terzista della zona aveva ancora investito nella nuova tecnologia.
Lavorare con il Nord Italia significò concentrarsi sui tessuti pettinati, solo apparentemente meno redditizi, perché pur avendo una tariffa al colpo più bassa di quella del cardato, garantivano di contro una maggiore resa e quindi una maggiore dotazione di macchine per tessitore.
1973
Giugno
Sodalizio con il Lanificio Milior
Un altro forte sodalizio, questa volta all’interno del distretto di Prato, fu quello con il Lanificio Milior. Questo lanificio storico del distretto in quegli anni aveva messo a punto gli innovativi tessuti mono e bielastici che rappresentavano una sfida per la messa a punto dei telai e la loro lavorazione di tessitura. Erano inoltre tessuti non rammendabili e quindi il fatto che le spole in legno potessero scheggiarsi e rompere qualche filo, poneva un ulteriore grosso problema di qualità.
I due soci, grazie ad amicizie comuni, entrarono in contatto con i fratelli Miliotti i quali, dopo un’iniziale perplessità, spinti anche dalle problematiche che dovevano affrontare, decisero di testare la tessitura. Questo rappresentò l’inizio di un’intensa e duratura collaborazione, nonché di una reciproca stima, che si intensificò nel tempo, con volumi sempre crescenti di produzione, tanto da saturare quasi l’intera dotazione della tessitura, nel frattempo salita a quarantotto telai.
1990
Giugno
Spostamenti e nuove aperture
Nel 1990 la ditta si spostò in un nuovo capannone a Prato e, nel 1998 fu aperta una seconda sede a Montemurlo. Entrambe le tessiture fin da subito si dotarono di impianti di condizionamento, per abbassare le polveri e controllare il livello di umidità per favorire la qualità
della tessitura (soprattutto per le fibre di lino e lana) e garantire un microclima salubre per i lavoratori.
1990
Giugno
Innovazione e Progresso
Attualmente i telai sono novanta e i telai Sulzer sono stati progressivamente rimpiazzati da telai a nastro, che nel frattempo hanno riconquistato il mercato migliorando le performance di velocità (circa 550 battute al minuto) e integrando anche la cimossa rinfilata attraverso un meccanismo pneumatico, più efficace del primo di tipo meccanico. A completare le tipologie di telaio sono stati aggiunti infine anche telai ad aria che arrivano a 1.100 battute al minuto, il cui utilizzo però è limitato solo ad alcune tipologie di filato, non tipiche del prodotto pratese.
In questi ultimi anni, in sintonia con i tempi, l’impresa ha intrapreso un percorso di innovazione che si è concentrato sulla sostenibilità dei processi organizzativi e sulla transizione digitale, ecologica e sociale. Le risorse tecniche organizzative ed economico finanziarie dell’azienda sono state convogliate principalmente in una serie di interventi in tale direzione. Entrambi gli stabilimenti sono dotati di impianto fotovoltaico per ridurre l’impatto ambientale del processo industriale, sono state acquisite certificazioni di processo e di prodotto che garantiscono la tracciabilità, la sostenibilità e la qualità dei processi organizzativi e produttivi, è stato investito sulla sicurezza aziendale, è stato intrapreso un percorso di digitalizzazione con interconnessione delle macchine, integrazione orizzontale e verticale dei processi produttivi e tecnologie digitali di intelligenza artificiale per il miglioramento dei flussi di processo aziendali.
2014
Giugno
Una nuova azienda, la Kenò srl
Nel 2014 è stata fondata una nuova azienda, la Kenò s.r.l. unipersonale, con sede a Montemurlo, che produce tessuto greggio con un autonomo parco di cinquantasei telai, i cui amministratori sono i rispettivi figli di Cecconi e Fossi, Tiziano e Silvia, in una prospettiva di ricambio generazionale e continuità aziendale.